BEVANDE IDROSALINE: ma servono proprio a tutti?

BEVANDE IDROSALINE: servono proprio a tutti?

Le bevande idrosaline hanno uno strano effetto sulla nostra mente. C’è chi dopo un buon allenamento ne beve un sorso e si sente subito pronto e carico. Chi pensa siano un salvavita per bambini e anziani quando, in pena estate, i sandali dei turisti s’incollano sui sanpietrini in piazza San Pietro.

Diciamo pure la verità: chi, dopo una bella sudata, non si è sentito come i ragazzi degli spot, tipo sopravvissuti al deserto, con in mano un Gatorade…

Ma il nostro organismo approva? Vediamo.

La sudorazione ha un ruolo fondamentale nella conservazione dell’ottimale equilibrio termico. Durante l’allenamento, o il semplice movimento in condizioni climatiche particolari, una copiosa sudorazione ha per conseguenza un fenomeno noto come sovraccarico elettrolitico derivante da una perdita di sali minerali inferiore alla perdita d’acqua. A questo punto occorre reintegrare liquidi!

Cosa accade però. Quando invece che la semplice acqua, ci lanciamo in grandi sorsate di bevande idrosaline, ecco che si determina un’ulteriore presenza di sali nel torrente ematico. Non potendo assimilarli a livello cellulare, il nostro corpo deve espellerli attraverso il filtraggio renale. A lungo andare, questa condizione può comprometterne la piena efficienza e portare ad un precoce invecchiamento come conseguenza di depositi e calcificazioni.

Inoltre, è  bene sapere che i tempi necessari alla reidratazione sono influenzati dallo svuotamento gastrico e dall’assimilazione delle sostanze. Bere liquidi che contengono un quantitativo di zuccheri e sali minerali elevato, rallenta entrambe.  Per non avventurarci poi nel discorso dell’inutile apporto calorico…

In conclusione: se non dovete correre la maratona, giocare la finale del campionato del mondo o correre una tappa del giro… usate la fontana!

“Sì, ma io sudo almeno due litri e mezzo di acqua in un’ ora quando mi alleno!” – dirà qualcuno.

Bene, con l’aiuto del prof. De Pascalis facciamo due conti. Una persona di 75 kg che, al termine di una competizione, durante la quale ha bevuto un litro d’acqua, ne pesa 73,5 avrà subito una perdita di peso pari a 2,5 kg ( un chilo e mezzo, più il litro d’acqua). Dunque si può pensare che effettivamente abbia perso 2,5 litri d’acqua! Ma non è così..

Di questi almeno 500 gr sono la quantità di glicogeno ed i grassi utilizzati. Inoltre, il glicogeno è un polisaccaride, attraverso il quale l’organismo è capace di stoccare energie di riserva di rapido impiego, costituito da carbonio e acqua. Questo significa che l’impiego energetico del glicogeno determina nuovo rilascio d’acqua nell’organismo. Quindi, nel nostro esempio, i 500 gr di glicogeno impiegato portano ad un rilascio di circa un litro d’acqua che può rimpiazzare i liquidi persi con la sudorazione.

Conti alla mano, la quantità di liquidi effettivamente da reintegrare è… meno di un litro!

Solo ipotizzando un’attività più intensa e prolungata si può affermare che la sola acqua non sempre è sufficiente ed occorre integrare. Ed il modo migliore per integrare è… il succo d’arancia!

Come? Te lo svelerò più avanti.

Riccardo. Il Tuo Personal Trainer.

2016-12-06T13:19:35+00:00